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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
                                                   “Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia




            I criteri della Guida IAEA fanno riferimento a depositi di superficie, utilizzati esclusivamente per rifiuti a
            bassa o molto bassa attività.

            La Guida Tecnica dell’ISPRA, analogamente alla Guida IAEA fa riferimento a depositi di superficie adatti allo
            smaltimento di rifiuti a bassa e media attività.

             Tuttavia al punto 1.2”Obbiettivi” della GT 29, l’ISPRA pur indicando che la Guida Tecnica 29 è adottabile
            per “....stabilire i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a
            bassa e media attività”, riporta anche che in  ottemperanza al  titolo II del  D lgs n.31 del  2010, sopra
            parzialmente riportato,  la Guida è utilizzabile per la localizzazione, costruzione ed esercizio  di un
            Deposito Nazionale che includa anche un Parco Tecnologico.

            Analogamente alla ambiguità degli articoli sopramenzionati di questo decreto, l’ISPRA, nella sua Guida,
            non fa riferimento allo stoccaggio di materiale ad alta attività o al fatto che tale tipologia di rifiuto sarà
            stoccata in strutture facenti parte del Parco Tecnologico, ma si limita ad affermare che in ottemperanza al
            decreto sopra citato i criteri ISPRA sono indicati anche per la realizzazione di un deposito che contenga il
            Parco Tecnologico.

            Pertanto se la Guida IAEA è riferita esclusivamente a depositi di superficie per smaltimento di rifiuti a bassa
            attività e  se la Guida ISPRA è analogamente rivolta a criteri utilizzabili per depositi di superficie e rifiuti a
            bassa e  media attività  appare incomprensibile  come i due documenti siano  stati citati a  supporto del
            progetto Sogin, relativamente alla CNAPI, se il Programma Nazionale e le indicazioni seppur confuse del
            decreto  fanno riferimento anche allo stoccaggio di rifiuti nucleari ad alta attività.

            Sulla ambiguità rappresentata dalla rispondenza della Guida Tecnica ISPRA ai principi della Guida IAEA, così
            come citata dalla Sogin,  e alla enigmaticità dell’art.1.2(obbiettivi) della Guida ISPRA si basa la metodica
            utilizzata dalla Sogin per introdurre due elementi posti alla base del suo operato:

                1.  la utilizzazione della linea Guida 29 ISPRA come se questa includesse o rispondesse a tutti i principi
                    della IAEA in materia ed in particolare a quelli declinati nella Guida  SSG 29.
                2.  La possibilità di conferire ai criteri ISPRA la copertura per l’insediamento nel Deposito Nazionale del
                    Parco Tecnologico e del CSA, comparto nel quale la Sogin progetterà non soltanto la sede per le
                    ricerche di settore ma anche un deposito di lunga durata per i rifiuti ad alta attività.


            Questo ha fornito alla Sogin la possibilità di introdurre nel PN la creazione di un Centro di Stoccaggio ad
            Alata Attività dentro Il deposito Nazionale, dedicato allo stoccaggio delle scorie ad alta attività,  sulla base
            di un progetto fondato sulla applicazione di due Guide Tecniche, che riguardano esclusivamente depositi di
            superficie per smaltimento di scorie a bassa attività.

            Tutto questo contrasta anche con le più accreditate opinioni ed esperienze internazionali che concepiscono
            come unico sito di smaltimento sicuro per i rifiuti ad alta attività  il deposito geologico di profondità.


            In Italia il deposito geologico non è stato individuato né appare plausibile che questo avvenga dato che lo
            stesso  Programma Nazionale, come anche puntualmente citato  dal decreto 340 del 10/12/2018 (pg.5),
            giudica antieconomica la realizzazione di un deposito del genere nel territorio nazionale.  In Europa si



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