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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territori di Montalto di Castro e della Tuscia
Figura 12: Nel 2019 la provincia di Viterbo ha accolto oltre 1,2 milioni di turisti
Fonte: Camera di Commercio della Provincia di Viterbo (2020)
Conviene includere la valutazione di effetti economici già in fase di analisi preliminari. Laddove gli effetti
potenziali negativi sul piano socio-economico siano rilevati già in fase di analisi preliminari (anche se non
quantificati in maniera adeguata) conviene segnalarli ed includerli già nei criteri di valutazione di idoneità
delle aree. Anche tenendo conto dei dettami espressi nelle linee guida che Sogin deve seguire per legge:
1. IAEA (2014), Safety Standards for protecting people and the environment - Near Surface Disposal
Facilities for Radioactive Waste - Specific Safety Guide - No. SSG-29;
2. ISPRA, Guida tecnica n. 29, Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale
di rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Conviene rischiare l’economia locale in modo permanente per un DN temporaneo? Laddove gli effetti
potenziali negativi sul piano socio-economico siano rilevati e quantificati in maniera adeguata, conviene
rischiare di danneggiare l’economia e la caratterizzazione agricola e turistica di un intero territorio in
maniera duratura (se non permanente)?
A maggior ragione se si tratta di un deposito di durata temporanea per la gestione «a titolo provvisorio di
lunga durata» dei rifiuti radioattivi ad alta attività e del combustibile irraggiato provenienti dalla pregressa
gestione di impianti nucleari.
L’impatto atteso dalla Sogin. Il DN e il relativo Parco avrà un enorme impatto anche strutturale su un’area
di 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco tecnologico. I contenitori in calcestruzzo speciale
(moduli), che a loro volta racchiuderanno i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già
condizionati per un totale di circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, saranno collocati all’interno di 90
costruzioni in calcestruzzo armato (celle).
L’impianto riceverà rifiuti per 40 anni e li custodirà fino a che non saranno più radioattivi, per 300 anni.
Il rischio percepito che può derivare da un’immagine compromessa. La provincia di Viterbo già accoglie
ettari ed ettari di pannelli fotovoltaici e centrali termoelettriche. L’economia locale è incentrata sul settore
agricolo (con la produzione di eccellenze gastronomiche e prodotti agricoli di qualità) e sul settore turistico.
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