La Tuscia rappresenta l’area geografica con la maggioranza di siti potenzialmente idonei ad accogliere il Deposito Nazione delle scorie radioattive secondo la Carta Nazionale della Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) proposta dalla Sogin, azienda deputata alla dismissione degli impianti nucleari e alla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
La realizzazione e la gestione del Deposito Nazionale comporta lo stoccaggio di una enorme quantità di materiale radioattivo, sia a bassa che ad alta attività, costituito da 95.000 mc di scorie, destinato ad essere stoccato in una unica sede sul territorio nazionale.
La presenza del Deposito e la gestione delle scorie comportano rischi di emissione nell’ambiente di radioattività potenzialmente dannosa alla salute.
La radioattività emessa da un Deposito di scorie può causata da vari eventi, che costituiscono oggetto di una moltitudine di studi specialistici di settore.
L’insorgenza di fenomeni naturali e ambientali di particolare violenza in grado di danneggiare le strutture di contenimento, il deterioramento degli involucri di stoccaggio delle scorie, i rischi connessi alle operazioni di trasporto e deposito, sono fra i più temuti eventi in grado di consentire l’emissione acuta o cronica di radioattività.
Numerosi studi sono ancora in atto per verificare le dispersioni ambientali nei depositi già esistenti e il loro effetto sulla salute. Sulla base di quelli già resi pubblici, nonostante le difficoltà metodologiche alla base delle ricerche e la disomogeneità dei risultati riportati, appare fondato il rischio per le popolazioni, in particolare per i soggetti di età pediatrica, di contrarre malattie sia neoplastiche che non neoplastiche.
L’elenco dei tumori causati da radiazioni ambientali è stilato dalla International Agency for Research on Cancer (IARC) (tab. 1). Le neoplasie maggiormente correlate alla contaminazione da radioattività sono rappresentate da tumori del sangue(leucemie, linfomi, mielomi), dall’apparato intestinale, del polmone, del Cervello e del SNC, della Tiroide, dell’apparato urinario, della mammella.
Nell’ottica della scelta di un sito per la realizzazione di un deposito di scorie nucleari, appare logico ed indispensabile effettuare una rilevazione dello stato di salute delle popolazioni delle aree in cui l’opera potrebbe essere realizzata. In particolare, questo aspetto dovrebbe essere considerato fra quelli primari presi in considerazione dalla Sogin, in maniera analoga ad altri criteri di scelta, come ad esempio quelli di carattere idrogeologico e sismico. Appare poco comprensibile come si siano inclusi una serie di criteri che riguardano “lo stato di salute” del territorio dal punto di vista geologico, ignorando lo stato di salute di chi abita quei territori e, se del caso, le caratteristiche territoriali negative come la presenza eccesiva di gas radon o la contaminazione delle acque da arsenico.
Restando al problema della salute umana e della incidenza dei tumori nella Provincia, sulla base della verifica dei Registri dei Tumori Nazionali, Regionali e specifici della Provincia di Viterbo emerge che per ben 11 forme neoplastiche, la Tuscia risulta l’area a maggiore incidenza rispetto alla media nazionale sia per il sesso maschile che per quello femminile. Per comprendere la serietà della situazione oncologica occorre rilevare che le forme neoplastiche prese in considerazione nei registri tumori nazionali per verificare l’incidenza e la mortalità a carico della popolazione fanno riferimento a circa 22-27 tipi di tumore: per ben 11 la Provincia di Viterbo o alcuni suoi Distretti Sanitari presentano medie di incidenza superiori alla media nazionale per periodi di osservazione quinquennali (tab. 1).
Tab. 1 Tumori a maggiore incidenza nella Provincia di Viterbo rispetto alla media nazionale.
La più fedele dimostrazione della gravità del fenomeno è insita nella analisi della percentuale di incremento della incidenza che queste 11 forme neoplastiche presentano rispetto alla media nazionale.
Dalla analisi dei registri tumori si evince che le percentuali di incremento della incidenza degli 11 tipi di tumori maligni più frequenti nella Provincia di Viterbo presentano incrementi rispetto alla media nazionale con picchi variabili dal 10% ad oltre il 133% per i maschi, e dall’8,5% al 120% per le femmine. (Fig. 1 e 2).
Tab.5 Incremento percentuale rispetto alla media nazionale dei tumori a maggiore incidenza nella Provincia di Viterbo per Distretto Sanitario- sesso femminile
I Distretti Sanitari nei quali si osservano i maggiori tassi di incremento della incidenza dei tumori sono rappresentai dal Distretto A(Montalto-Tarquinia) e dall’ex Distretto 5 (Civita Castellana).
Si constata infine che tutti i siti indicati dalla CNAPI come possibili sedi del Deposito Nazionale e con maggior numero di aree potenzialmente idonee presentano i più alti incrementi di incidenza di tumori maligni rispetto alla media nazionale e agli altri distretti provinciali.
I risultati della indagine dimostrano che tutti i distretti giudicati possibilmente idonei dalla SOGIN nella Provincia di Viterbo presentano tassi di incidenza di malattie neoplastiche incompatibili con la presenza e la gestione del Deposito Nazione dei Rifiuti Radioattivi