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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia
Nell’ambito della Provincia di Viterbo la concentrazione di Radon supera i 300 Bq/mc. in 28
Comuni.
Questi dati correlano significativamente con l’elevata incidenza al di sopra della media nazionale
dei casi di tumore del polmone sia fra gli uomini che fra le donne. Inoltre, relativamente al rischio
connesso all’alta concentrazione di radon anche nei riguardi della comparsa di neoplasie del
sangue, l’elevata incidenza riscontrata per le leucemie e per i Linfomi Hodgkin appare giustificata.
Arsenico
L'Arsenico (As) è stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come
cancerogeno per l'uomo (tipo 1): tumori del polmone, della cute, della vescica, del rene e degli
organi interni sono risultati associati ad una esposizione ad As attraverso l'acqua potabile o per
via inalatoria.
La concentrazione massima di As nell'acqua potabile è stata fissata a 10 mcg /l dall'OMS e dalla
Direttiva 98/83/CE. In Italia il D.Lgs 31/2001 ha confermato il valore limite per l’ As a 10 mcg/
litro di acqua.
Nel Lazio la contaminazione da As avviene attraverso l'acqua potabile. Una ulteriore via di
contaminazione è rappresentata dall’alimentazione cronica a base di cereali, ortaggi e prodotti
caseari provenienti da aree con acque ad alto tasso di As (European Food Safety Authority –
EFSA).
Il National Research Council statunitense ( COT-NRC 2001) ha stimato il rischio di tumori
associato alla esposizione cronica all’ As sulla base del valore limite indicato dalla direttiva
europea 98/83 CE. La stima ha previsto che l’assunzione cronica di 2 litri di acqua al giorno con
valori di arsenico anche inferiori a 10 mcg comporta un aumento di incidenza di tumori del
polmone e della vescica.
La Provincia di Viterbo nel Lazio risulta quella con maggiori livelli di As (Fig. 18); tutti i Distretti
Sanitari risultano interessati dal fenomeno con prevalenza assoluta di aree con acque
contaminate da tassi di As > a 10 mcg/l.
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