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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia
Infatti in relazione alla qualità degli inquinanti emessi e alla lunga esposizione nel tempo per le
popolazioni interessate i negativi dati epidemiologici rilevati appaiono giustificabili.
Uso di fitosanitari e fertilizzanti
La Provincia di Viterbo è un’area a vocazione agricola e una delle zone d’Italia a più elevato
coefficiente di ruralità, con il 50% della popolazione che vive in case di campagna.
Viterbo è fra le prime quindici Province Italiane a maggiore valore di produzione agricola e prima
nel Lazio.
Nella Provincia esistono oltre 10.000 aziende agricole che operano su 195.000 ettari di superficie
agricola, pari al 31% della superficie dell’intera Regione Lazio. Nell’ambito della popolazione
residente, per ogni 1000 abitanti si contano 129 addetti all’agricoltura, contro i 37 dell’intera
Regione Lazio e i 64 a livello nazionale. La Tuscia impiega circa 10.000 addetti a tempo pieno. Le
aziende agricole viterbesi sono orientate prevalentemente al seminativo su una percentuale del
69% della SAU complessiva, rispetto al 50% fatto registrare nel Lazio.
La zootecnia è praticata dal 10% delle aziende agricole di medie e grandi dimensioni, orientate
all’allevamento ovino, bovino (da latte e da carne) e avicolo. Queste attività sono favorite dalle
dimensioni medie delle aziende agricole che sono di 10 ettari.
L’agricoltura biologica è in forte espansione e coinvolge 1060 aziende con oltre 23.000 ettari
dedicati. Oltre 640 aziende includono attività di agriturismo e circa 2000 detengono marchi DOP
o IGP sia nel settore agricolo che zootecnico.
Questi dati evidenziano alcuni aspetti la cui valutazione assume una importanza significativa ai
fini della comprensione dei dati epidemiologici e infine della opportunità o meno di accettare
l’insediamento del DN PT.
Dalla analisi dei dati si evince che una rilevante fetta di popolazione della Provincia di Viterbo vive
in ambiente rurale e che il territorio è intensamente utilizzato ai fini agricoli e zootecnici.
L’intenso sfruttamento territoriale e il perseguimento di elevate performances produttive
necessita, e ha reso necessaria negli anni precedenti, la utilizzazione di tutti i presidi ,anche
chimici e farmacologici, atti al sostentamento e all’incremento della produttività. La utilizzazione
di fitosanitari e fertilizzanti ha fatto parte di questa strategia, anche se progressivamente la
cultura del biologico si fa strada.
Infatti, dai rilevamenti effettuati dalla Regione Lazio si evince che a partire dal 2014 la
utilizzazione di fitosanitari e fertilizzanti progressivamente sta calando. Questo grazie anche alla
riconversione al biologico di un numero sempre crescente di aziende agricole della Tuscia.
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