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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia
L’insieme delle due Centrali, distanti tra loro 25 km, connotano l’area che le include il maggior
sito nazionale di produzione di energia elettrica da combustibili e carbone.
II due impianti sono inclusi fra i 12 siti industriali più inquinanti d’Italia.
Nel 2009, la Centrale di Montalto ha emesso un milione di tonnellate di anidride carbonica in
eccesso in atmosfera, e ha dovuto compensare, grazie ad una criticabile procedura, con
l’acquisto di un milione di CER, Certificati di Riduzione delle Emissioni. Per ottenere questo
credito Enel ha investito in un progetto in Cina, che comporta la distruzione di tonnellate di
Trifluorometano( Hfc-23), un potente gas a effetto serra. Con questo meccanismo è stato
possibile inquinare in Italia, a danno della Provincia di Viterbo, compensando in Cina.
Nel corso degli anni, in particolare per la Centrale di Montalto, si è assistito ad un decremento
della attività produttiva ed ad una dismissione progressiva dei gruppi policombustibili, per una
serie di motivazioni sia economiche che ambientali, fra cui l’alto tasso di inquinamento.
Attualmente i progetti dell’Enel sul cantiere di Montalto stanno prevedendo un potenziamento,
con la realizzazione di altri impianti turbogas il cui impatto ambientale, anche se risulterà ridotto
rispetto al periodo di attività del policombustibile, non sarà comunque esente da rischi in quanto
continuerà a produrre notevoli quantità di inquinanti, rappresentati da CO2, NOx, SOx, CO,
particolato più altri composti volatili.
Alcuni studi effettuati da ricercatori del CNR tendono a dimostrare al riguardo l’alto tasso di
inquinamento da centrali turbogas da 800 MW, simili a quelle in progettazione, con emissione
annua , oltre che di anidride carbonica e ossidi di azoto (NOx) già preventivati, anche di 290 t di
particolato (PM 10, PM 2,5 e PM 0,1 ), 9 t di ossidi di zolfo (SOx), 126 t di monossido di carbonio
(CO), 205 t di metano e 42 t di altri composti organici volatili
Anche a Civitavecchia si dovrà ricorrere alla realizzazione di nuovi impianti turbogas per
consentire la decarbonizzazione degli impianti in esercizio: questo progetto comporterà
comunque un potenziamento dell’inquinamento dell’intera zona per somma delle immissioni con
la Centrale di Montalto e la persistenza nel lungo periodo di notevoli quantità di inquinanti sia in
atmosfera che al suolo.
Ne deriva che di questi aspetti andrà tenuto conto nella valutazione degli effetti sinergici di
queste fonti di inquinamento correlate ai rischi connessi alla eventuale presenza e gestione del
DN PT nel territorio viterbese.
In relazione alla situazione ambientale attuale, che risente anche delle emissioni fuori norma del
recente passato, si comprendono i picchi di incidenza rilevati nella Provincia di Viterbo sia per il
complesso delle patologie neoplastiche analizzate che per alcune forme specifiche di tumori, la
cui correlazione con gli inquinanti emessi è riconosciuta.
I picchi di incidenza riguardanti le neoplasie polmonari, della testa/collo, dell’apparato digerente
risultano in correlazione con la qualità degli inquinanti emessi dalle centrali (CO2, NOx, SOx,IPA,
particolato) in sinergia con quelli esistenti naturalmente o prodotti da altre attività antropiche
della Provincia di Viterbo.
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