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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia
2. Criterio di esclusione CE 10 – livelli piezometrici affioranti o interferenti con le strutture
di fondazione del DN
In relazione alla rivalutazione del Criterio di esclusione CE 10 si allega il parere del
Prof. Giuseppe Nascetti
OSSERVAZIONI al CRITERIO di ESCLUSIONE CE10
Aree VT-24 e VT-27
Nella Guida dell’ISPRA si sostiene che per la localizzazione dei siti, sulla base delle
raccomandazioni elaborate dagli organismi internazionali ed in particolare dalla IAEA, bisogna
assicurare “il confinamento dei rifiuti radioattivi mediante barriere naturali offerte dalle
caratteristiche idrogeologiche e chimiche del terreno, atte a contrastare il possibile trasferimento
di radionuclidi nella biosfera”.
Questo vincolo è tradotto nel seguente Criterio di Esclusione CE10, cioè sono da escludere aree
“caratterizzate da livelli piezometrici affioranti o che, comunque, possano interferire con le
strutture di fondazione del deposito. La prossimità di acque del sottosuolo, nelle loro variazioni di
livello stagionali e non stagionali conosciute, può ridurre il grado di isolamento del deposito e
favorire fenomeni di trasferimento di radionuclidi verso la biosfera. Per lo stesso motivo sono da
escludere le aree con presenza di sorgenti e di opere di presa di acquedotti.”
Secondo SOGIN, nei siti VT-24 e VT-27 “non si registra …. la presenza di falde di entità rilevante in
prossimità del piano campagna”.
Osservazioni
Le aree VT-24 e VT-27 come riportato nei documenti DN GS 00126 e DS GS 00129 della SOGIN
ricadono per la maggior parte sul “Complesso dei depositi clastici eterogenei” e limitatamente sul
“Complesso dei tufi stratificati e delle facies freatomagmatiche” (cfr. Tavola 2 dei documenti DN
GS 00126 e DS GS 00129 della SOGIN e Carta Idrogeologica del Territorio della Regione Lazio).
Sebbene questi complessi siano classificati come acquiferi a bassa potenzialità nella Carta
Idrogeologica del Territorio della Regione Lazio (2012), dalle Tavole 2 allegate agli anzidetti
documenti SOGIN (Carta degli elementi idrogeologici) risulta per entrambi i siti la presenza di
falde idriche con soggiacenza compresa tra qualche metro a qualche decina di metri dal piano
campagna. Si tratta di una circolazione idrica sotterranea che interessa acquiferi di ridotto
spessore, costituiti prevalentemente da depositi sabbioso-conglomeratici, limitati alla base dalle
formazioni argilloso-sabbiose.
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