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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territori di Montalto di Castro e della Tuscia
Lo studio ha rilevato che circa il 30% dei consumatori intervistati non erano disposti ad acquistare derrate
prodotte vicino alla Centrale, anche se non sono state rilevate dispersioni radioattivi. Lo studio ha rilevato
come la domanda di prodotti agricoli provenienti dalla prefettura di Fukushima e dalle zone limitrofe è
diminuita a causa dei timori di contaminazione.
Matsumoto e Hoang (2020). Come i consumatori giapponesi hanno reagito all'incidente nucleare di
Fukushima? L’analisi ha dimostrato che i consumatori hanno ridotto il consumo e diminuito la loro
disponibilità a pagare per prodotti in cui si sospettava una contaminazione. Tali risposte comportamentali
possono essere considerate razionali dal punto di vista della riduzione del rischio … Tuttavia, il
comportamento di avversione dei consumatori può avvenire anche per prodotti (di cui si può dimostrare) la
non contaminazione e questo genera un danno (grave) ai produttori/ venditori locali.
I risultati dei test condotti dal governo giapponese e da organizzazioni non governative hanno dimostrato
che molti prodotti agricoli (ad es., le pesche) prodotti nella prefettura di Fukushima non erano contaminati
dalle radiazioni. In particolare, nessuno dei campioni testati di pesche coltivate a Fukushima ha superato la
soglia limite di 100 Becquerel.
I risultati di questi test sono stati pubblicati sui siti web del governo e le informazioni sono state
ampiamente diffuse e discusse sui canali dei media pubblici (televisione, radio, giornali, riviste e siti web).
Anche i rivenditori hanno anche condotto indagini indipendenti per esaminare la sicurezza alimentare e
hanno segnalato la sicurezza dei prodotti di Fukushima. Di conseguenza, la risposta osservata sul mercato
(misurata in termini di riduzioni del prezzo, del volume delle vendite e della quota di mercato dei prodotti
provenienti da Fukushima) può essere attribuita al danno reputazionale.
Tale danno reputazionale si traduce nell'immediato e a lungo termine principalmente nella mancanza di
fiducia nelle organizzazioni di controllo. Alla sicurezza delle pesche di Fukushima è stata data ampia
pubblicità. Tuttavia, è ragionevole aspettarsi che i consumatori riducano la valutazione della qualità delle
pesche di Fukushima rispetto alle pesche coltivate in regioni non contaminata. Altresì, è ragionevole
aspettarsi che alcuni consumatori evitino le pesche di Fukushima e scelgano invece pesche coltivate in altre
regioni non contaminate, di conseguenza causando un calo della quota di mercato delle pesche di
Fukushima.
Wakamatsu and Miyata (2021). Dopo il terremoto del 2011 in Giappone, l'industria delle ostriche di Miyagi
ha sofferto per la distruzione di strutture e danni alla reputazione dovuti ai timori di contaminazione
radioattiva delle ostriche (Crassostrea gigas) da parte dei consumatori.
Gli autori hanno studiato se informazioni confortanti sulla radioattività inneschino un effetto reminiscenza
negativo sulla preferenza dei consumatori per i frutti di mare. Sono stati condotti esperimenti su 3000
consumatori per valutare due tipologie di ostriche, una da Miyagi (quella devastata dal terremoto) e l'altra
da Hiroshima (quella proveniente da una zona lontana). Ognuno aveva diversi attributi, compresi i marchi
ecologici Marine Stewardship Council (MSC) e Aquaculture Stewardship Council (ASC).
È stata esaminata la disponibilità a pagare per le ostriche usando un modello logit a effetto casuale, ed è
stato dimostrato che i consumatori hanno reagito negativamente alle informazioni che garantivano sui
livelli di radioattività dei prodotti. Il trattamento informativo ha avuto un effetto sostanzialmente negativo
sulle ostriche Miyagi da 206 a -27 JPY. Le informazioni hanno anche aumentato la disparità nella
disponibilità a pagare per le ostriche di Hiroshima e Miyagi. Prima che i consumatori fossero a conoscenza
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