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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
“Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territorio di Montalto di Castro e della Tuscia
Le persone sul territorio hanno casa di proprietà e producono reddito da lavoro. Gran parte
delle attività economiche su alcuni dei territori papabili per la localizzazione del Deposito sono
riconducibili ai settori dell’agricoltura (coltivazioni e allevamenti) e del turismo. Agricoltura e
turismo sono attività economiche che potrebbero essere fortemente impattate dall’esistenza di
un deposito di rifiuti radioattivi … se il rischio percepito e la relativa immagine che deriva dalla
presenza di un deposito fosse negativa, è ragionevole attendersi un effetto negativo sulla
domanda dei prodotti del territorio (ortaggi, frutta, carne, uova, etc.) e di servizi turistici.
Gli effetti su agricoltura e turismo. Diversi studi si sono concentrati sugli effetti della
localizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi su agricoltura e turismo. Relativamente a un
progetto di deposito in Finlandia, viene rilevano come i settori più a rischio sarebbero quelli la cui
immagine è legata ai valori della natura, ad es. dell’agricoltura e/o dell’allevamento biologico e
del turismo naturalistico (Koskinen et al., 1998). Relativamente al progetto di deposito a Yucca
Mountain in Nevada, si dimostra come un’immagine «nucleare» negativa associata alla città di
Las Vegas e allo Stato del Nevada possano innescare effetti economici negativi sul turismo (Slovic
et al., 1991). Relativamente al rischio di contaminazione a seguito dell’incidente di Fukushima del
2011 numerosi studi confermano che un consumatore tipico spende una quantità di denaro non
trascurabile per ridurre il rischio di esposizione alle radiazioni (Aruga, 2017; Wakamatsu and
Miyata, 2021; Matsumoto e Hoang, 2020). Ancora più importante, alcuni studi suggeriscono che i
consumatori differenziano tra prodotti agricoli provenienti da regioni colpite e non colpite, anche
quando sono informati che i rischi di contaminazione dei prodotti coltivati nelle regioni colpite e
non colpite sono gli stessi (Tajima et al., 2016; Wakamatsu e Miyata, 2017; Ujiie, 2012).
Non c’è solo la sindrome NIMBY. Un territorio a caratterizzazione agricola e/o meta turistica
rischia forti ripercussioni negative, che devono essere quantificate. Non si tratta solo della
sindrome NIMBY (not in my back-yard).
Il rischio è che il deposito possa favorire un’immagine negativa. In caso di rischio percepito chi
acquisterebbe la carne di un allevamento nei dintorni del deposito, se può acquistarla da un’altra
parte? Chi deciderebbe di trascorrere le vacanze nelle vicinanze di un deposito, se può avere gli
stessi comfort da un’altra parte?
Non importa quanto reale sia il rischio, importa il rischio percepito!
Senza contare i costi sul valore degli immobili. Diversi studi si sono concentrati sugli effetti che
possono derivare dal trasporto e dalla movimentazione di rifiuti radioattivi. Effetti negativi sono
stati rilevati sia sul valore degli immobili a uso residenziale che di quelli a uso commerciale. I
valori delle proprietà risentono del trasporto di combustibile nucleare esaurito (Gawande e
Jenkins-Smith, 2001).
Tale impatto economico negativo è di lungo periodo (Gawande et al., 2013).
In sintesi, la percezione pubblica del rischio nucleare causa un cambiamento nei prezzi dei terreni
(Falland e Hough, 2000).
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