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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
                                        “Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territori di Montalto di Castro e della Tuscia



            Misurare la portata degli effetti negativi per definire le compensazioni per la collettività.  La
            quantificazione delle  misure compensative  (come ad es. quelle previste  nelle fasi di autorizzazione e
            costruzione come una tantum in percentuale dell’investimento complessivo stimato; tabella sopra) deve
            essere commisurata alla quantificazione degli effetti negativi attesi (non all’investimento effettuato!).

            Si tratta, infatti, di quantificare benefici monetari a compensazione degli effetti negativi attesi.

            Altrimenti il rischio è che tale compensazione economica possa essere criticabile per diverse ragioni. In
            primis, quando la compensazione economica è a fronte di un rischio sulla salute, tale pratica è discutibile.



            Compensazione e corruzione. In letteratura, c’è chi ha accostato la compensazione monetaria (a fronte di
            un rischio per la salute) al termine «corruzione» (Brunnengräber and Di Nucci, 2020).


            Il denaro versato nelle casse locali a «compensazione» per i rischi sulla salute e i costi socio-economici che
            possono derivare dalla localizzazione, dalla costruzione e dall’esercizio di un deposito di rifiuti radioattivi
            non può e non deve incidere sulla decisione di ospitare il DNRR.

            Il punto di discussione non possono essere le misure compensative a vantaggio della comunità, ma devono
            essere gli effetti economici negativi attesi che rendono tali misure necessarie.


            La distanza dal deposito vs confini ammnistrativi. Un’altra dimensione non banale riguarda la scelta del
            criterio  con il quale avviene la quantificazione degli effetti negativi  attesi su immobili, terreni  e  attività
            economiche sul territorio.

            La localizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi impatta in misura maggiore gli immobili, i terreni e le
            attività economiche sul territorio più prossime al deposito. Via via che ci si allontana dal punto geografico in
            cui è localizzato il deposito, avremo meno rischi per la salute, per l’ambiente e minori rischi (percepiti) per
            immobili, terreni e attività economiche sul territorio.


            La distanza non è utile  per il  rischio percepito.  La quantificazione del rischio (reale sulla salute  e
            sull’ambiente) deve essere basata sulla distanza dal deposito (necessaria per misurare gli effetti negativi
            attesi), misura che non è riconducibile ai confini amministrativi degli enti locali coinvolti.

            Viceversa, il rischio percepito da parte di consumatori, turisti e imprenditori non  è necessariamente
            riconducibile alla distanza tra il deposito da una parte e la localizzazione di un’azienda agricola o di una
            struttura ricettiva dall’altra. Se il deposito è nell’entroterra di Montalto di Castro, ne potrebbero risentire le

            attività agricole della Tuscia e turistiche da Tarquinia in su.
















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