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Osservazioni tecniche e giuridiche in merito alla Proposta di Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)
                                        “Montalto Futura” Comitato Cittadino per la Salvaguardia del Territori di Montalto di Castro e della Tuscia


            Evidentemente, non vengono considerati in questo caso gli impatti attesi (positivi) che potrebbero derivare
            all’economia locale da una traiettoria più sostenibile da un punto di vista ambientale.
            Le simulazioni attraverso i modelli econometrici regionali. Le simulazioni attraverso i modelli econometrici
            regionali sono le più complesse.
            Esse possono anche incorporare moltiplicatori di  tipo keynesiano o derivanti dalle  tavole input-output,
            all’interno di una rappresentazione dinamica delle relazioni  economiche in un’area geografica. Tali
            simulazioni necessitano di raccogliere grandi moli  di dati e la costruzione  di un modello funzionale
            all’analisi.
            Tale modello presuppone che il ricercatore  operi alcune scelte discrezionali,  influenzate dal sistema di
            valori che si intende adottare.
            Il  «limite»  dei modelli basati sul  moltiplicatore.  I modelli  economici basati sulla presenza di un
            moltiplicatore risentono di un limite fondamentale.
            Si parte dall’ipotizzare l’introduzione di una grandezza economica positiva (la  realizzazione di un’opera,
            l’assunzione di personale, il ricorso a sussidi monetari, etc.) e si stimano gli effetti positivi che ne possono
            derivare. Invece, quello che rileva stimare nel caso del DN sono gli effetti economici negativi sull’economia
            locale. Tra le attività economiche più impattate ci sono l’agricoltura (coltivazioni e allevamenti) e il turismo,
            oltre al settore immobiliare.
            Quali sono i settori più impattati? Nonostante il tema sia di grande attualità ci sono pochi studi volti a
            misurare l’impatto  economico complessivo del deposito (a breve termine e/o a lungo termine di rifiuti
            radioattivi.
            Secondo Cadence  Economics (2018) tra i costi indiretti  economici di un deposito di rifiuti radioattivi
            rientrano la perdita di surplus per altre industrie (inclusi agricoltura e turismo), gli impatti sul patrimonio
            naturalistico, culturale e storico, e gli impatti sul mercato immobiliare.
            B. Gli approcci psico-cognitivi. Risultano utili gli approcci psico-cognitivi volti a stimare la «percezione del
            rischio» da parte degli individui per stimare gli impatti economici. Le immagini associate all’ambiente
            influenzano le preferenze (ad es., le preferenze per le località dove acquistare prodotti agro-alimentari del
            territorio, andare in vacanza, avviare nuove attività produttive).
            Un deposito di rifiuti radioattivi evoca un’ampia varietà di immagini fortemente negative, che impattano su
            percezioni del rischio e stigmatizzazione.  Il deposito e le immagini negative che evoca possono divenire con
            il tempo rappresentative del territorio che lo ospita. Non è un caso che in Finlandia e nel Regno Unito gli
            enti locali più inclini a ospitare un deposito di rifiuti radioattivi siano quelli che già hanno una «nuclear
            industry history». «Nuclear industry history» sta forse a significare per la comunità locale un’immagine già
            compromessa dal punto di vista ambientale e socio-economico?
            Koskinen et al. (1998). Lo studio (in lingua finlandese) si concentra sui possibili impatti di un deposito di
            scorie nucleari di alto livello sul comportamento dei consumatori e, successivamente, sull'economia locale.
            In particolare, lo studio esamina gli effetti sull'industria e sul commercio e misura la percezione del rischio
            da parte dei consumatori in relazione alle loro abitudini di spesa/ consumo.
            In primis, il deposito beneficerebbe la comunità ospitante direttamente e indirettamente e potrebbe creare
            nuove opportunità per lo sviluppo locale… Tuttavia, gli autori riconoscono come il deposito potrebbe avere
            impatti negativi.
            Gli autori evidenziano come alcune industrie potrebbero essere influenzate negativamente. In particolare, i
            settori più a rischio sarebbero quelli la cui immagine è legata ai valori della natura, ad es. dell’agricoltura e
            del turismo. Viceversa,  gli autori  definiscono anche come improbabile una reazione avversa dei
            consumatori a prodotti/ servizi diversi da quelli sopra richiamati.

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